Megadeth, le canzoni migliori: da Symphony of Destruction a Hangar 18, ecco le cinque canzoni più importanti della carriera della band di Dave Mustaine.
Tanti sono i brani che si possono amare dei Megadeth, pertanto è difficile stilare una lista delle 5 migliori canzoni della band trash metal, guidata da Dave Mustaine. Si tratta di un uomo il cui intero percorso musicale è stato – più o meno motivato – dal suo desiderio di pareggiare i conti con la band che lo ha estromesso, i Metallica. Fortunatamente, l’ambizione ardente di Mustaine e il suo notevole talento hanno prodotto un vasto catalogo di canzoni heavy metal classiche nel corso degli anni.
Megadeth: le canzoni più amate
Iniziamo la nostra lista con Holy Wars…The Punishment Due, brano presente nell’album Rust in Peace del 1990. È una delle canzoni di maggior successo della band, che parla del conflitto israelo-palestinese, sposa con la forza quelle che, in sostanza, sono due canzoni completamente separate, ciascuna delle quali può essere considerata un pezzo forte dei Megadeth.
Il video di Holy Wars…The Punishment Due:
Come dichiarato dallo stesso Mustaine, in un’intervista a Guitarist, ha scritto la canzone mentre si trovava in Irlanda dove venne a conoscenza della vendita di merchandising non ufficiale del suo gruppo, i cui ricavi sostenevano il conflitto dell’Irlanda del Nord, The Cause. Inoltre, The Punishment Due fa riferimento a The Punisher, famoso fumetto della Marvel.
Passiamo a Peace Sells, brano presente nell’album Peace Sells … But Who’s Buying? del 1986. Peace Sells è essenzialmente il prototipo della canzone dei Megadeth degli anni ’80, con i suoi arrangiamenti ingannevolmente complessi e il cinico commento sociopolitico. Inoltre, il brano ha convinto innumerevoli fan del thrash-metal a dare una possibilità all’ex chitarrista dei Metallica, dal momento che ovviamente aveva qualcosa in più da offrire.
Il video di Peace Sells:
C’è, poi, In My Darkest Hour, canzone presente nell’album So Far, So Good … So What!, del 1988. L’album, a partire dalla sua uscita, ha segnato non solo un punto basso personale per Dave Mustaine – al tempo, tossicodipendente – ma anche un periodo difficile per i Megadeth, poiché il gruppo ha lottato per sostituire i membri defunti Chris Poland e Gar Samuelson con Jeff Young e Chuck Behler. Di conseguenza, abbondava il songwriting irregolare, ma – ciononostante – In My Darkest Hour (in seguito, dedicata al bassista dei Metallica, Cliff Burton) brilla come un faro, con uno dei testi più emozionanti della band.
Il video di In My Darkest Hour:
Megadeth: Symphony of Destruction e Hangar 18
Procediamo con Symphony of Destruction, canzone contenuta nell’album Countdown to Extinction del 1992. Un raro periodo di stabilità nella formazione dei Megadeth e la ritrovata (anche se sempre tenue) sobrietà di Dave Mustaine hanno contribuito a rendere il quinto album della band, Countdown to Extinction, uno dei più coerenti. Tra i tanti momenti salienti, nessuno ha avuto un impatto maggiore – commercialmente e filosoficamente – del primo singolo apocalittico dell’LP, Symphony of Destruction.
Il video di Symphony of Destruction:
Infine, menzioniamo Hangar 18, brano contenuto nell’album Rust in Peace del 1990. Hangar 18 è una delle canzoni più suonate del repertorio itinerante della band e si è imposta come uno dei brani più scaricati e venduti nel corso degli anni.
Il video di Hangar 18: